Coordinatore Scientifico: Giampaolo Gabbi (Università Bocconi), Coordinatori AIFIRM: Fiorella Salvucci, Emanuele Tedeschi (Intesa Sanpaolo) PMO: KPMG, supervisione a cura di Corrado Meglio (Vice Presidente AIFIRM)
La Commissione ha l’obiettivo di investigare gli effetti delle modifiche al calcolo del Credit Conversion Factor (CCF) per le Banche che adottano il metodo A-IRB che sono state apportate in sede di recepimento di Basilea III in Europa.
A questo scopo, la Commissione in primo luogo provvederà a ricostruire la logica di funzionamento del metodo A-IRB evidenziando le modifiche apportate nella sua implementazione europea, attraverso il Regolamento sul Capitale (CRR), le Guidelines EBA e le linee di indirizzo emanate dalla Banca Centrale Europea. Questa ricostruzione del quadro d’assieme consentirà anche di evidenziare le principali differenze rispetto ad altre giurisdizioni in cui il metodo A-IRB è parte del framework prudenziale (ad es. il Regno Unito).
Ci si concentrerà quindi sulle modifiche introdotte dal recentissimo CRR III con riferimento al parametro di rischio CCF, dedicando specifica attenzione all’imposizione del cd. floor a 0%, già in fase di stima dei modelli (art. 182 (1)).
Questo floor, non previsto nella filosofia originale del metodo A-IRB né apparentemente introdotto in altre giurisdizioni, si aggiunge alla prescrizione di un orizzonte “fisso” di 12 mesi nella quantificazione del parametro, e sembra penalizzare fortemente le stime di CCF per effetto dell’asimmetria nel trattamento delle occorrenze su cui i modelli sono addestrati.
La Commissione ragionerà pertanto sulla presumibile logica alla base della modifica regolamentare ed approfondirà i suoi effetti sulle quantificazioni interne del parametro CCF, anche facendo leva sull’esperienza delle banche italiane A-IRB che in questi mesi hanno dovuto procedere a prime stime di impatto.
Nel riportare gli effetti dell’introduzione del floor ex art 182 CRR III verrà messo in evidenza come esso, nel rendere poco affidabili i modelli interni, allontanerà certamente le misure di esposizione al default (EAD) quantificate dalle banche A-IRB dalle effettive realizzazioni.
Verranno quindi analizzate le conseguenze negative che ne discendono per la gestione bancaria, dal disconoscimento ai fini della modellazione del CCF dell’esito delle azioni creditizie proattive (come la gestione dei margini in funzione della rischiosità dei clienti), sino alla probabile contrazione delle linee di credito messe a disposizione delle imprese, soprattutto le PMI, che costituiscono l’ossatura dell’economia italiana ed europea.
Dopo avere portato l’evidenza della distorsione introdotta dalla modifica normativa la Commissione proverà ad individuare le possibili azioni di rimedio.
I lavori della Commissione potrebbero essere utilizzati per rappresentare la necessità di intervento all’EBA ed alle Istituzioni europee, anche nel contesto delle riflessioni in corso sulla necessità di rilanciare la competitività delle imprese europee.
Per iscriversi alla Commissione i soci possono compilare il form al seguente Link.